L’Ispesl fornisce in una guida i criteri per la valutazione e riduzione dei rischi


L’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) rende disponibile la “Guida Ispesl per l’esecuzione in sicurezza delle attività di scavo”, realizzata da Luigi Cortis, Luca Rossi con la collaborazione di D. G. Svampa.

Gli infortuni nel settore delle costruzioni sono in vetta alle classifiche e le statistiche “indicano che il 12% di essi si verifica in attività di movimento terra, con un 3% nelle attività di scavo”.

A questo proposito dunque, l’Istituto fornisce una  “guida di buone prassi” per dare “indicazioni relative ai criteri di valutazione dei rischi nell’attività di scavo, anche in relazione alla scelta e all'utilizzo di macchine, sistemi ed  attrezzature, in modo di facilitare il compito del datore di lavoro in un particolare settore di attività, in cui la sicurezza e la salute dei lavoratori, esposti costantemente a rischi particolarmente elevati, dipendono da una scelta idonea ed un uso corretto dei mezzi impiegati”.

Infatti, elemento fondamentale per la gestione in sicurezza di un’attività di scavo è proprio una corretta pianificazione, pianificazione che consegue a una serie di attività preliminari di valutazione e alla predisposizione delle attrezzature e delle metodologie di lavoro adeguate.

In merito alla valutazione del rischio la guida fornisce indicazioni che possono essere utilizzate per la redazione del documento di valutazione dei rischi e la susseguente individuazione delle misure di prevenzione e di protezione collettiva e/o individuale.

Ma quali sono i rischi prevalenti nelle attività di scavo?

I rischi prevalenti a cui il lavoratore è più frequentemente assoggettato sono:

  • rischio di seppellimento derivante da cedimento della parete di taglio;
  • rischio di caduta dall’alto all’interno dello scavo derivante da cadute dal bordo dello scavo.

Bisogna poi tener conto poi di altri rischi derivanti dall’attività di scavo (stabilità di altre strutture compromessa dalla vicinanza dello scavo, caduta di detriti, polveri, investimento da parte di macchine operatrici, ribaltamento ed uso improprio delle macchine)  dei rischi specifici della particolare attività lavorativa svolta (rischi fisici, rischi chimici, biologici), nonché dei rischi derivanti dalla tipologia di attività. Sono indicati ad esempio i fattori di rischio per le opere di fondazione, per la costruzione di servizi interrati relativi ad acqua, gas, telecomunicazioni, energia elettrica e per le costruzioni stradali e ferroviarie.

È poi importante, riguardo ai lavori di scavo e movimentazione di terre e rocce, considerare anche “le dinamiche della meccanica delle terre, in modo da affrontare correttamente la pianificazione della sicurezza”. Nel documento vengono date anche indicazioni tecniche e procedurali relative alle misure da adottare per la riduzione dei rischi.


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Ultimo aggiornamento ( Venerdì 22 Gennaio 2010 00:31 )